Stremato dalla pessima lettura vacanziera pasquale (era Sete di Nesbo), decido di azzardare e di raccogliere in albergo un derelitto libro di un autore che avevo sempre, inesorabilmente, snobbato. W. Smith: con cento e rotti milioni di tiratura nella sua lunga carriera, uno scrittore che troneggia negli scaffali dell’ Esselunga.
Sono stanco di capolavori, di tesori nascosti, di alta letteratura: la vacanza impone altro. Lo prendo in mano, sperando di non essere visto.
Anche il titolo è ridicolo: The leopard hunts at night. In Italia è stato pubblicato nel 1985: “La notte del leopardo”.
Tanto non lo finisco, mi dico: sono 30 anni che aborro questa letteratura commerciale e insulsa.
Ma il Leopardo mi prende e mi piace molto!
Ben scritto, per nulla banale, con una storia che ha tutti gli ingredienti per inchiodare il lettore al libro. Lui scrittore in crisi che torna sulle orme della sua famiglia, in Africa. Lei fotografa e pilota di aerei. Un cattivo molto cattivo assetato di danaro e potere che stermina animali e foreste. Colpi di scena e tanta azione. Bella love story.
E sopratutto un’ Africa meravigliosa e infinita, raccontata con passione e intelligenza.
Era solo perché ero in vacanza?
O forse a noi lettori snob fa bene ogni tanto prendere una pausa e comprare qualche bel successo commerciale all’ Esselunga?