Statuto

Qui puoi scaricare l’atto costitutivo di Associazione

  1. La lettura condivisa.

Un gruppo di lettura non fa letture di gruppo. Ciascuno si legge il libro scelto e poi, in un incontro a una data stabilita, si discute di quel libro. Si parla di ‘lettura condivisa’ per distinguerla, appunto, dalla lettura di gruppo. Parlare ad altre persone di un libro letto non sempre viene facile, naturale. Discutere di un libro, in modo pertinente e interessante, significa molto spesso aprire una finestra sulle proprie idee e i propri sentimenti e, allo stesso tempo, scambiare stimoli, spunti e impressioni con gli altri lettori.

  1. Il gruppo di lettura deve avere confini permeabili.

In entrata, uscita, rientro, ri-uscita e così via. Un gruppo di lettura che rende difficile il transito si trasformerà presto in un salotto, e in esso la conversazione sarà più importante della qualità e varietà della discussione. Però un salotto è diverso da un gruppo di lettura.

Più importante ancora: un gruppo che non favorisce il transito in entrata e uscita, rischia di irrigidirsi, faticherà a rinnovarsi e soffrirà molto l’instabilità generata da ogni inevitabile abbandono.

  1. Il gruppo di lettura ha bisogno di una casa.

O meglio di un luogo che faccia da casa. Il nostro gruppo migrerà di casa in casa.

  1. Il maestro del gioco.

La discussione all’interno di un gruppo di lettura funziona meglio se guidata da un moderatore, chiamato maestro del gioco. È importante che il moderatore cambi per ogni libro discusso. Un buon metodo è affidare di volta in volta il ruolo di maestro del gioco alla persona che più ha a cuore il libro scelto, o da chi lo ha proposto durante la discussione per la scelta.

  1. Il collante del gruppo.

E’ utile che qualcuno che faccia da collante fra le persone e fra una riunione e l’altra. Le sue funzioni sono di comunicare a tutti data e ora delle riunioni; comunicare il libro scelto a chi non ha partecipato all’ultima riunione; farsi venire qualche idea per pubblicizzare il gruppo e favorire il “transito” in ingresso.

  1. La scelta del tema

E’ utile condividere un tema, un percorso. Ad esempio: i migliori gialli italiani e stranieri; oppure: letture di viaggio; o ancora: libri sui libri; e così via discorrendo. Si sceglie un tema e si programma una serie di incontri, fissando in anticipo date e – ovviamente – il libro!

  1. La scelta del libro.

La scelta dei libri da leggere è un fattore decisivo: ve ne accorgerete quando avrete mandato a monte tutto con scelte “medie”, fatte per non scontentare nessuno, o scelte superficiali. È un’affermazione banale, d’accordo. Eppure, quando il gruppo di lettura si consolida, dopo un po’ di libri e le relative riunioni di discussione, la scelta può diventare quasi una routine; e in questo modo viene sottovalutato l’impatto che questa scelta avrà sull’intensità di partecipazione alla condivisione della lettura. Libri scelti dopo discussioni intense sono indicatori significativi della salute del gruppo di lettura. Libri scelti quasi senza pensarci dovrebbero essere un segnale d’allarme sulla salute del gruppo.

  1. Non è necessario fissare regole per la discussione.

Di solito il gruppo si autoregola. Trova equilibri che si ridefiniscono ogni volta, anche dipendenti dal moderatore, dal numero di partecipanti alla discussione, dal libro discusso. Un gruppo autoregolato riesce anche ad ammortizzare il potenziale di rovina generato da elementi di disturbo, per esempio il narcisismo di qualche partecipante.

8.bis Chi partecipa alla discussione?

Solo chi ha letto il libro partecipa alla discussione. Infiltrati non verranno ammessi: potranno invece liberamente partecipare alla cena (v. art. 10 infra) portando, a titolo di penale, qualcosa da bere!

  1. Chi partecipa a un gruppo di lettura non fa critica letteraria.

Non sostituisce i critici di professione. Ovviamente non si può impedire a un lettore di provare a fare il “critico”. Ma un vorrei essere un critico tende ad appesantire la discussione e a creare malintesi e diffidenze. Viene visto come “uno che sale in cattedra”. La discussione funziona meglio se i lettori/partecipanti esprimono al massimo l’esperienza soggettiva di lettura di quel libro, senza le pretese di oggettività nel giudizio estetico di chi dice: oggi ‘vorrei essere un critico’.

  1. E dopo?

Si cena! Tutti insieme. Spesso l’idea della cena collegata al libro funziona: cena Toscana con Vasco Pratolini; Russa con Tolstoi; Francese con Proust.